L’obiettivo degli autori dello studio era quello di determinare le indicazioni e l’outcome della ventilazione a pressione positiva (PPV) nel cane e nel gatto; obiettivo secondario era l’identificazione di eventuali fattori associati al successo dello svezzamento terapeutico.
Sono state revisionate retrospettivamente le cartelle cliniche di 111 cani e 16 gatti; di tali pazienti, sono stati registrati dati relativi a: segnalamento, indicazione per PPV, caratteristiche del paziente, esame emogasanalitico, variabili del ventilatore durante la PPV, durata della PPV ed outcome. I cani erano più comunemente sottoposti a ventilazione assistita per polmoniti (36/111; 32%), mentre i gatti a causa di malattie polmonari multiple (8/16; 50%). La durata mediana del PPV per tutti gli animali era di 25,7 h (intervallo, 0,1-957 h). La PPV a lungo termine (≥24 h) è stata eseguita nel 53% dei casi. Non sono state notate differenze nei tassi di successo dello svezzamento dalla ventilazione tra i casi ventilati per eziologie polmonari (23/99; 23%) rispetto a quelli con malattie non polmonari (9/28; 32%). Complessivamente, 32 su 127 animali (25%; 30 cani, 2 gatti) sono stati svezzati con successo da PPV e 28 su 127 (22%; 26 cani, 2 gatti) sono sopravvissuti alla dimissione dall'ospedale. La ventilazione a lungo termine aveva una maggiore probabilità di successo dello svezzamento (26/67 [39%] vs 6/60 [10%], p = 0,0002) e tassi più elevati di sopravvivenza alla dimissione (23/67 [34%] vs 5/ 60 [8%], p = 0,0005), rispetto alla ventilazione a breve termine. Gli animali con Pao2 /Fio2 e Spo2 /Fio2 più alti e punteggi APPLE e SOFA più bassi al giorno 1 di PPV avevano maggiori probabilità di essere svezzati (p <0,03).
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