Sono stati rinvenuti in Etiopia i più antichi fossili mai ritrovati di nostri antenati diretti: si tratta di tre crani di Homo sapiens, due adulti e un bambino, che datano 160.000 anni fa. La scoperta obbliga a un salto indietro nello stabilire l'età dell'Homo sapiens, e inoltre rafforza la tesi della radici africane dell'umanità. Le forme umane moderne sarebbero emerse in Africa assai prima della scomparsa dei Neanderthal dall'Eurasia, escludendo la nostra discendenza da quella specie.
I dati della scoperta, firmata dall'antropologo americano Tim White e pubblicata su Nature, coincidono perfettamente, sia nelle date che nei luoghi, con i risultati degli studi genetici. Il rinvenimento colma un divario nella sequenza dei fossili della nostra evoluzione recente, una delle fasi più contestate della preistoria umana.
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