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Incidenza e fattori di rischio per il linfoma felino nel Regno Unito
L’obiettivo del presente studio era quello di determinare l'incidenza e la prevalenza del linfoma felino nel Regno Unito e identificare i fattori di rischio ambientali e del singolo paziente.
Sono stati inclusi, in modo retrospettivo, gatti con diagnosi di linfoma nel 2016 afferenti presso strutture veterinarie di assistenza primaria del Regno Unito. I casi dovevano avere una diagnosi confermata da un laboratorio esterno basata su citologia e/o istopatologia. Per identificare i fattori di rischio per il linfoma è stata utilizzata una regressione logistica multivariata.
Polmonite ab ingestis e broncopolmonite nel gatto
La polmonite ab ingestis (aspiration pneumonia, AP) e la broncopolmonite (bronchopneumonia, BP) sono patologie poco caratterizzate nel gatto che condividono somiglianze cliniche con la malattia infiammatoria delle vie aeree (inflammatory airway disease, IAD). L’obiettivo del presente studio era quello di descrivere le caratteristiche clinico-patologiche, radiografiche e microbiologiche nei gatti con AP e BP e confrontare i risultati con quelli dei gatti con IAD.
In questo studio caso-controllo sono stati inclusi, in modo retrospettivo, 33 gatti con AP, 26 con BP e 44 soggetti con IAD. I risultati hanno mostrato che i gatti con AP avevano una minore probabilità di essere portati in visita per la presenza di tosse (P <0,001) e una maggiore probabilità di essere ipotermici (P = 0,01) rispetto ai gatti con IAD o BP. La durata mediana dei segni clinici era significativamente più breve nei gatti con AP (12 giorni) rispetto ai gatti con BP o IAD (270 e 180 giorni rispettivamente; P = 0,01). Radiograficamente, i gatti con AP avevano maggiori probabilità di avere un pattern alveolare e uno score totale di gravità più alto rispetto ai gatti con BP o IAD. Mycoplasma spp. erano i microrganismi più comunemente isolati nel fluido broncoalveolare dei gatti con BP, ma non sono stati rilevati in nessun gatto con AP.
Carcinoma squamocellulare nel cavallo e nel gatto
Il carcinoma a cellule squamose (Squamous cell carcinoma, SCC) è il più comune tumore sinonasale equino e orale felino. L’obiettivo di questo studio era quello di descrivere le caratteristiche tomografiche e istopatologiche del SCC equino e felino.
Sono stati inclusi, in modo retrospettivo, 13 cavalli e 10 gatti a cui era stato diagnosticato tramite istopatologia un SCC orale o sinonasale e che erano stati sottoposti a tomografia computerizzata (TC). Sono state annotate le caratteristiche TC della massa e delle strutture coinvolte. Gli esami istologici sono stati valutati secondo un sistema di classificazione utilizzato in medicina umana per SCC orale; quest’ultimo considerava quattro gradi crescenti di aggressività del processo neoplastico.
Valutazione del liquido seminale di gatto
Gli autori di questo studio avevano l’obiettivo di confrontare gli effetti di due agonisti alfa (α) 2-adrenergici sulle caratteristiche qualitative del liquido seminale nella specie felina.
Tredici gatti domestici adulti sono stati inclusi nello studio e divisi in due gruppi sperimentali, sulla base del protocollo di induzione utilizzato per l’eiaculazione: il primo gruppo ha ricevuto medetomidina cloridrato (100 µg/kg) e ketamina (5000 µg/kg); il secondo gruppo ha ricevuto dexmedetomidina cloridrato (25 µg/kg) e ketamina (5000 µg/kg), entrambe per via intramuscolare.
Funzionalità piastrinica dei gatti con malattia renale
Gli obiettivi di questo studio erano di determinare se, i gatti con malattia renale cronica stabile (CKD) e quelli che subivano una crisi uremica, evidenziassero un’alterata funzionalità piastrinica e di determinare l’eventuale prevalenza di sangue occulto fecale nei gatti CKD.
E’ stata pertanto valutata, attraverso l’aggregometria ad impedenza, la funzionalità piastrinica nei gatti sani, nei gatti con CKD in stadio IRIS (International Renal Interest Society) 2-4 clinicamente stabili e infine nei gatti con CKD che hanno manifestato una crisi uremica. L'area sotto la curva (AUC) a 6 minuti è stata calcolata per soluzione salina, adenosina difosfato (AUCADP) e acido arachidonico (AUCASPI). L'AUC, l'ematocrito, la conta piastrinica e il volume piastrinico medio (MPV) sono stati confrontati tra i gruppi utilizzando il test di Kruskal-Wallis seguito dall'analisi post-hoc di Dunn. I risultati sulla presenza di sangue occulto fecale sono stati confrontati tra i gruppi utilizzando un χ2 per il test di tendenza.
Reperti istopatologici in utero e ovaie di gatti sani sottoposti a ovarioisterectomia
Lo scopo del presente studio era quello di valutare i risultati dell’esame istopatologico di utero e ovaie in gatte clinicamente sane sottoposte a sterilizzazione elettiva.
Le ovaie e le corna uterine distali, o l'utero completo, di 106 gatte sono state valutate per la presenza di alterazioni istopatologiche.
Espressione dei cannabinoidi nella mucosa orale dei gatti
La gengivostomatite cronica felina (FCGS) è una malattia orale, caratterizzata da intenso dolore. Alcuni gatti risultano refrattari alle attuali terapie basate sull'estrazione dentale e sul trattamento medico adiuvante; è quindi necessario indagare obiettivi terapeutici alternativi coinvolti nei meccanismi infiammatori e nel dolore, ovvero il sistema endocannabinoide (ECS). Il presente studio ha esaminato l'espressione dei recettori cannabinoidi di tipo 1 (CB1R) e 2 (CB2R) e dei recettori correlati ai cannabinoidi, come il 55 recettore associato alla proteina G (GPR55), il canale potenziale del recettore transitorio ankyrin 1 (TRPA1) e recettore serotonina 1a (5- HT1aR), nella mucosa orale di gatti sani per determinare poi se ci fosse alterata espressione e distribuzione nei gatti con FCGS.
Sono stati pertanto raccolti campioni di mucosa orale caudale da otto gatti di controllo (gatti CTRL) e da otto gatti con FCGS (gatti FCGS). I campioni di tessuto sono stati esaminati utilizzando un test di immunofluorescenza con anticorpi specifici per gatto e l'immunomarcatura dei recettori studiati è stata valutata in modo semiquantitativo.
Valutazione ecografica delle ghiandole surrenali nel gatto
In letteratura veterinaria, le dimensioni delle ghiandole surrenali e la loro associazione con il peso corporeo sono state valutate raramente nel gatto. Lo scopo di questo studio era quello di valutare l'associazione tra il peso corporeo del gatto e lo spessore della ghiandola surrenale e proporre degli intervalli di riferimento (IR) nei gatti sani.
In questo studio trasversale sono stati inclusi 39 gatti sani. I gatti sono stati divisi in due categorie di peso, classificate come ≤ 4 kg e > 4-8 kg di peso corporeo ideale (con 13 e 26 gatti in ciascun gruppo, rispettivamente). Tutti i gatti sono stati sottoposti ad un esame ecografico. Gli spessori dorsoventrali massimi delle ghiandole surrenali sinistra (Maximum dorsoventral thicknesses of the left, MTL) e destra (Maximum dorsoventral thicknesses of the right, MTR) sono stati misurati in scansione sagittale. Sono stati ottenuti gli IR per lo spessore massimo (maximum thickness, MT), che includeva MTL e MTR di ciascun gatto. Gli IR con gli intervalli di confidenza del 90% sono stati calcolati secondo le linee guida dell'American Society for Veterinary Clinical Pathology.
Neoplasie melanocitarie del planum nasale nel gatto
L’obiettivo del presente studio era quello di caratterizzare il segnalamento, il comportamento biologico e l'outcome del trattamento nelle neoplasie melanocitarie del “planum” nasale nel gatto.
Sono stati inclusi nello studio 10 gatti con neoplasie melanocitarie del planum nasale. La pigmentazione del planum nasale sembrava essere un fattore predisponente. In 7 gatti è stato diagnosticato, tramite istopatologia, un melanoma maligno; in tre, invece, un melanocitoma benigno. Uno dei gatti ha sviluppato una metastasi linfonodale nonostante la diagnosi di una neoplasia melanocitaria ben differenziata. In 4 casi, una massa pigmentata, inizialmente stabile per un lungo periodo tempo, ha mostrato un'improvvisa rapida progressione che suggeriva una trasformazione maligna. I trattamenti includevano radioterapia ipofrazionata (n = 6) e resezione chirurgica (n = 1). In 3 gatti non è stato seguito alcun trattamento. Nei gatti trattati con radioterapia è stata osservata una remissione completa (n = 3) o parziale (n = 3); tuttavia, tutti i soggetti hanno manifestato una progressione o recidiva del tumore dopo un breve periodo di tempo. La maggior parte dei gatti (n = 7) sono stati sottoposti ad eutanasia a causa della progressione della neoplasia (tempo di sopravvivenza mediano: 265 giorni).
Protocollo chemioterapico rescue per il trattamento del linfoma nel gatto
Lo scopo di questo studio era quello di valutare l'efficacia e la tollerabilità della chemioterapia con lomustina, metotrexato e citarabina come trattamento rescue per il linfoma nel gatto.
Sono state esaminate, in maniera retrospettiva, le cartelle cliniche di 13 gatti trattati, tra il 2013 e il 2018, con lomustina, metotrexato e citarabina per linfoma felino ad alto grado recidivante. I dati sono stati analizzati utilizzando statistiche descrittive.